Cronache di ordinarie giornate di pesca

martedì 30 marzo 2010

Dai monti alle scogliere

Cambio di rotta per stavolta, invece di puntare verso il mare, ci dirigiamo verso i monti! Insieme ad Andrea, blogger di Spinning Files , vogliamo cercare qualche trota nei nostri torrenti toscani. Mini rotanti, microcanne, acqua fresca e cristallina e una lunga scalata controcorrente tra rocce e dirupi sono gli ingredienti di questa uscita. I pesci si faranno desiderare, sia per scarsa attività che per scarsa presenza... ma due trotine riusciamo comunque a portarle a tiro di macchina fotografica!



Cliccate sulle immagini per l'ingrandimento.

Ma poteva finire qui ?? No! Ci dirigiamo in scogliera per il tramonto, arriviamo appena in tempo per qualche lancio a calamari, mare non proprio calmo e acqua leggermente velata... non proprio le condizioni ideali, ma fatto buio, riesco lo stesso a portare a terra un bel calamaro.

Finiamo la bella giornata, in porto in compagnia di qualche baby spigola, piccole ma ottime per sperimentare e passare il tempo!

Alla prossima ;-)

mercoledì 24 marzo 2010

Spinning in porto

Non è da me, non amo il cemento, ne pescarci sopra. Talvolta però, mi concedo qualche eccezione, o tra una fugace pausa tra gli spostamenti da uno spot all'altro, o in uscite particolari organizzate con amici. Quest'ultima è il caso di questa pescata, insieme ad un amico organizziamo una nottata portuale, con tramonto ed alba annessi. Insomma, un bel "tour de force" di tutta pesca.

Pescheremo solo a spinning (in realtà io durante la notte cambierò per un po' giochino per passare più velocemente la lunga nottata). E cosi, con il sole ancora ben in vista, occupiamo la bocca del porto, cercando di intercettare i predatori in entrata o in uscita. Da prima, i piccoli pesci lucertola, uno più "bello" dell'altro, daranno prova della loro aggressività, sia su jig che su minnow
poi, presa proprio mentre stava per uscire in mare aperto, una riccioletta molto combattiva, che mi ha davvero fatto divertire, riuscendo a portami il filo sotto una roccia e mettendo a dura prova la resistenza all'abrasione del trecciato, cade vittima di un Node 130. In questo caso, ad avermi salvato (e ad aver anche salvato il pesce dall'andare a giro con un artificiale addosso) è stata la scelta di utilizzare trecciati un po' più grezzi e grossi di diametro a parità di libbraggio, dei super carissimi e sottilissimi trecciati giapponesi, sicuramente ottimi, ma anche tanto fragili.
Finalmente arriva il tramonto, il momento tanto atteso, in cui i barracuda entrano nelle calme acque portuali per cacciare i piccoli pesci che cercano riparo. Purtroppo è stato molto deludente, ne catturerò soltanto uno. Ma meglio che niente...
Inizia a questa punto la tirata fino all'alba, girando per il porto in cerca di qualche segno di vita, troviamo qua e là qualche calamaro, ma aimè sono più sospettosi di una spigola in acqua ferma, e in tutta la notte soltato uno riusciamo a tirare a secco. Fortuna che il mio "giochino" alternativo, che è la pesca all'inglese mi regala 6 belle occhiate, e diverse ore passano molto in fretta.
Alla fine arriva il momento tanto atteso, l'alba. Non cè molta attività, e le aspettative non sono molto, ma lancia e rilancia alla fine riuscimo ad intercettare un branco di barracuda e, dopo alcuni inseguimenti senza risultati, la loro aggressività aumenta e riceviamo diversi attacchi e portiamo a terra diverse catture! Probabilmente, senza quel branco, avremo concluso l'alba con un cappotto! Continuimo un po' anche con la luce ma senza risultati, ormai la stanchezza la fa da padrona, in fondo, stiamo pescando da circa 15 ore.

N.B. tutte le catture, tranne il calamaro e le occhiate, sono state rilasciate ;-)


giovedì 18 marzo 2010

La pesca dei pensionati

Ci sono giornate in cui si sente la voglia di cambiare il proprio stile, cercare un approccio diverso al mare, più distaccato, rilassato, senza mire precise, cercando di viversi più il contatto con l'ambiente che la ricerca della preda... insomma, ogni tanto mi viene voglia di fare la cosi detta pesca dei pensionati. E cosi, in una giornata mite, con un mare tanto cristallino quanto piatto, mi avvio verso la scogliera, scelta più per la vicinanza da casa che per altro, con l'attrezzatura ridotta al minimo indispensabile e tanta voglia di relax.

L'attrezzatura extra light che mi sono portato questa volta, mi fa ritrovare una sensibilità a cui non sono più abituato, e come il sole inizia la sua discesa verso l'orizzonte io inizio i miei lanci. Il periodo è sicuramento adatto alla ricerca di seppie e calamari, che tento di catturare con il classico gamberetto finto lanciato e recuperato a spinning.

Già dal primo lancio, una seppietta molto aggressiva attacca il mio gamberetto di plastica, finendo in breve tempo nel guadino.
Poco dopo, velocizzando un po' i recuperi e staccandomi dal fondo, tocca ad un bel calamaro finire vittima del gamberetto, che da anni ormai continua a fare vittime tra i cefalopodi (il giorno che lo perderò ci scapperà la lacrimuccia sigh...)
Ma non finisce qui, rallentando nuovamente il recupero e riavvicinando l'esca al fondo, tocca ad un polpetto di qualche etto finire nel guadino insieme agli altri....
Un bel trio inaspettato!!!
Visto che le prime due prede sono più che sufficienti per un gustoso sughetto in famiglia, faccio tornare il polpetto in acqua.

Metto via il gambero finto, e passo a piccoli jig ondulati, che grazie all'attrezzatura light riesco a far volare a svariate decine di metri di distanza.
Anche adesso un altro tipo di predatori non tarda ad arrivare, infatti come sono calate le tenebre sono accostati numerosi sugarelli, purtroppo non di taglia interessante, ma comunque divertenti.
Dopo un oretta di sugarelli, decido di chiudere, ormai appagato dalla serata!
Per la cronaca, durante il ritorno a casa, faccio una veloce sosta in un porticciolo per fare qualche lancio a gomma e... sbam !! Spigolotta sul mezzo kg!
Insomma.. alla fine a sti pensionati i pesci non mancano proprio!

mercoledì 17 marzo 2010

Sea Shepherd sito italiano

Ha da poco aperto il sito italiano della Sea Shepherd Conservation Society, è ancora in fase di costruzione, ma potete comunque trovare tutte le traduzioni di news, commentari ed altro nel blog del sito.

PASSATE PAROLA !!!

domenica 14 marzo 2010

Maestrale, onde e gronchi.

Ci risiamo, i venti da nord continuano a farla da padrone, il freddo non accenna a diminuire, ma la voglia di pescare è tanta, quindi che fare? Organizzo un uscita mirata a gronchi. Sono le uniche prede che in queste serate riescono a darmi sia la possibilità di pescare in ambienti naturali sia la possibilità di contare su catture di taglia che una volta allamate sanno farsi sentire.

E cosi, faccio scorta di polpi bianchi, tanto economici quanto catturanti, e qualche sarda per fare il vivo e via verso il mare.

Lo spot scelto è una scogliera profonda, su cui il maestrale che si fa sempre più forte arriva con la massima violenza.
Appena arrivato mi metto subito a fare il vivo, e in pochissimo tempo, in mezzo alla schiuma metto nella pozza del vivo qualche boga e qualche menola.

Piazzate le canne dopo il primo lancio qualcosa attira la mia attenzione, una nuvola di gabbiani volteggia sopra a dei delfini in festa, non stanno cacciando, ma proprio giocando! Entrano nelle onde per poi spiccare salti altissimi, altre volte invece fanno delle capriole in aria. E tutto questo in piena libertà. E' un vero peccato che non siano abbastanza vicini da poterli riprendere nitidimente con la mia fotocamera. La scena va avanti per circa 30 minuti. Una gioia per gli occhi.

Ma torniamo all'azione di pesca, ho due attacchi, probabilmente di seppie, una sul vivo, che lascia le sue dentate inequivocabili, e l'altra sul polpo bianco, a cui a seguito di una flessione del cimino viene staccato un tentacolo.
Finalmente arriva il buio, e con esso diversi strike. Stranamente, e per fortuna non ci sono murene, catturo alcuni gronchi di taglia che va dai 1,5kg ai 2,5kg, tutti belli combattivi!

Ma il mio obiettivo non sono di certo loro, aspetto con impazienza il groncone over 5kg, che quest'anno si fa desiderare anche troppo. Dopo qualche ora che stavo sopportando vento freddo e schizzi di onde che ormai mi avevano inzuppato i pantaloni, una piega della canna più violenta delle altre mi fa capire che questo potrebbe essere il momento atteso! Dopo la ferrata violente testate fanno intendere chiaramente che cè qualcosa di grosso dall'altra parte. Lo faccio sfogare per bene, poi dopo averlo staccato dal fondo inizio il recupero verso la superficie. Una volta arrivato devo scegliere il momento giusto per portarlo a terra, ci sono onde di oltre un metro che me lo sballotano pericolosamente verso terra. Fortuna che la mia attrezatura extra strong riesce acontrastarle e in un momento di calma, con tutta la forza che ho lo isso di peso. E' un bellissimo conger conger di oltre 5 kg.


Foto di rito, pacca sulla testa e... via di nuovo nel suo mare. Come ogni cattura della serata infatti, è stato rilasciato.

Resisto un altro po', perdo un altro bel pesce per arroccamento sul fondo, ed infine decido di tornare al caldo verso casa, ormai non valeva più la pena di restare a pescare in quelle condimeteo.

martedì 9 marzo 2010

Ci ho provato !

8 Marzo, il meteo annuncia sensibile calo delle temperature e forti venti di grecale, che per il nostro tirreno equivalgono ad un mare piatto, freddo e vuoto. Insomma la serata ideale per restare a casa al caldo, e visto la ricorrenza, con la propria donna.

Ma chi mi conosce sa che considero tutte queste festicciole, stupide commercialate da comuni mortali, e quindi me ne vado a pescare.

E' la serata giusta per riesumare un metodo di pesca che non praticavo da oltre un anno, l'unico sistema che, a fatica, mi ha permesso di strappare dal mare qualche soddisfazione in serate davvero avare. Il mio mix tra una tecnica destinata ai pelagici e l'utilizzo di esche generiche da grufolatori, il ballooning mirato alla cattura di prede grufolatrici e stanziali.

Lo spot scelto è una spiaggia nei pressi di una grande foce, come esche però, sono messo maluccio, ho solo anellidi, non ho con me quella che per ora si è rivelata l'esca numero uno, i piccoli totani, che trainati dal palloncino verso il largo, hanno fatto ingolosire spigole, gronchi e persino oratelle.
La battuta inizia due ore prima del tramonto, le condizioni, sono ottime per far uscire i palloncini, ma pessime per me, in quanto fa davvero freddo.


Via verso il largo..!
Ho insistito per circa 5 ore, confezionando inneschi che andavano dall'americano singolo al mazzetto di saltarelli, il tutto sempre e solo appuntato per la testa per dare all'esca la massima mobilità, purtroppo però, oltre a qualche morsetto di minutaglia durante il tramonto, non ho avuto altri segni di vita sulla esche.

Unica cosa positiva della serata è l'essere riuscito ad accendere il fuoco partendo da un solo fazzolettino di carta, altrimenti oltre al cappotto, avrei preso pure tanto freddo.

Stay tuned, alla prossima.


domenica 7 marzo 2010

Tra raffiche di ponente e maestrale

Metà febbraio circa, finalmente il meteo dà i giusti segnali, una giornata di libeccio distruttivo, con venti oltre i 30 nodi seguita da una rotazione a maestrale con una media di 15 nodi il giorno seguente. Perfetto! Pur essendo chiuso in casa davanti al pc già scalpito in attesa del maestrale per un'uscita a SurfCasting.
Arriva il giorno tanto atteso, mi presento in spiaggia verso le 16:00, in modo da avere abbasta tempo da sfruttare qualche ora di luce, il tramonto e la notte. Il mare è gonfio e sostenuto da un vento ancora teso. Il fondo ben rivoltato dalla mareggiata mi obbliga a recuperare un metro di lenza ogni 5 / 10 minuti onde evitare pericolosi insabbiamenti.
Tutto da manuale, manca solo il pesce.
Prima si farà vedere un piccolo sarago, che non ha resistito ad un bocconcino di gambero e finalmente, poco dopo un altro sarago, stavolta di taglia decente, rimane allamato sul cannolicchio.


Quando ormai era chiaro che avevo azzeccato la giornata giusta, arriva lui, l'IMPREVISTO. Grossi nuvoloni carichi di acqua mi costringono ad una ritirata verso casa ed a concludere la pescata. Davvero un peccato!

Ma non è finita qui, due giorni dopo, ancora con l'amaro in bocca, si presenta l'occasione per riscattarmi. Una giornata con ponente dato dai siti meteo sui 22 nodi mi fanno preparare nuovamente l'attrezzatura.
Altro giro altra corsa.
Arrivato in spiaggia stavolta lo scenario è un po' più loffio... mare poco mosso e vento che i 22 nodi non li vedeva manco da lontano. Vabbè, almeno quel poco che c'era proviamo a sfruttarlo... Detto fatto, volano in acqua due pater noster conditi con gamberi e cannolicchi.

Beh, non lo avrei mai detto, ma ho passato 2 ore a recuperare pesci e innescare!!!! La frenesia era altissima.

Dopo di che l'alta marea porta banchi di alghe che mi impossibiliteranno a restare in pesca per più di 5 minuti, e come se non bastasse, al tramonto si alza pure un fortissimo vento da NWN (eccoli i 22 nodi !!) che mi costringono a rientrare. Giornata da ricordare sicuramente !!

In conclusione ci sono state tante catture di saraghi piccoli fino ai 3etti, che sono tutti tornati in acqua, qualche bel pesce slamato durante il recupero, e 4 bei saraghi tra i 500 ed i 700 che ho portato a casa.

Resto in attesa dei prossimi venti da ovest / nordovest per ripartire! ;)


sabato 6 marzo 2010

RockFishing invernale

Visto che non mi andava di lasciare il blog vuoto fino alla prossima uscita, che in questo periodo ricco di impegni chissà quando sarà, riporterò pescate passate, ma comunque recenti, sempre del 2010. Questa risale a metà gennaio, classica giornata invernale fredda, abbastanza da dover scendere in scogliera con la tuta da sci. Arrivo in riva al mare che manca un ora al tramonto del sole, abbastanza tempo per preparare l'attrezzatura con la massima calma. Vista la giornata calma e con alta pressione, un mare talmente piatto che sembra di pescare in laghetto, non vedo alternative o altre possibilità all'idea di tentare a spinning i calamari durante il calasole e di "sfidare" a braccio di ferro qualche grosso gronco durante la notte.
Ho con me una cannetta da spinning, ed una da RockFishing, la mia fedele ed indistruttibile Fireball S1.
Come il sole si avvicina all'orizzonte inizio a lanciare e recuperare un gamberetto finto, misura 4.0, per contrastare le forti correnti della zona, mentre l'altra canna già da un po' era in pesca innescata con due bei totani freschi appoggiati sul fondale roccioso.
Non è per farla breve, ma dopo soli due o tre lanci a spinning in cerca di calamari, è la canna a fondo che reclama la mia attenzione. La lenza madre dello 0,70 è visibilmente in bando, mi affretto per recuperarla, rimettere in tensione la lenza e tirare una violenta ferrata.

C'è.

Dopo lo strike inizia la parte più difficile di tutto il recupero, staccare il pesce dal fondo! Ma stavolta sono fortunato, sento il pesce che è a contatto con le rocce ma forse, vuoi perchè ancora non era entrato in tana, o perchè aveva scelto un pessimo rifugio, riesco a sollevarlo dal fondo senza grossi problemi (apparte per la mia schiena) e da li inizia l'avvicinamento alla superficie.

Difesa a cui non sono abituato, tanto tanto peso, qualche timida testata, e spostamenti laterali del pesce. Non potete immaginarvi (o forse si?) il mio stupore nel vedere sotto la superficie i magnifici colori di una cernia bruna!

Un pesce bellissimo che anche una volta a terra mostra minaccioso le sue armi, gonfiandosi ed alzando le sue pinne.





In una situazione normale avrei subito chiuso tutto e fatto ritorno a casa, ma visto che ero da poco arrivato continuo a pescare. Beh ormai dopo una cattura del genere ero convinto che la giornata fosse conclusa, ma invece no!! Nelle restanti due ore successive ho altre due belle botte di adrenalina, per due volte, due grossi gronchi mettono a dura prova la mia attrezzatura (e di nuovo la mia schiena) riuscendo però ad intanarsi e spezzarmi il finale.

Vabbè, la mia soddisfazione ormai era già presa.



Alla prossima.

3, 2 ,1, VIA !

Dopo tanto rimuginare sull'aprire o no uno spazio dove condividere le mie giornate passate in riva al mare, alla fine ha vinto l'apertura. Ho scelto questo blog, un po' perchè è una moda degli ultimi anni avere una sorta di "diario" online e un po' perchè è il modo migliore per farlo.

Mi chiamo Daniele Capuccini e scrivo dalla Toscana, più precisamente da Grosseto. Sono cresciuto tra pescatori professionisti e non, quindi non posso dire di aver "iniziato a pescare a..." ma più che altro di esser cresciuto pescando.


Con il tempo ho sviluppato e continuo a sviluppare sempre più sensibilità per il mondo marino e la natura in generale, abbandonando la mentalità con la quale ho intrapreso questo cammino, preferendo una pesca sostenibile, nel rispetto del pescato e dell'ambiente.


Amo la mia terra, la maremma, tanto che mi piace vivere la pesca restando "con i piedi per terra" vivendo a pieno dei bei paesaggi che abbiamo, di quelle emozioni che solo la pesca da terra in un ambiente naturale e selvaggio puo' dare.


Pratico la pesca a 360°, SurfCasting, RockFishing, Spinning, Bolognese eccecc perchè prima di tutto mi interessa capire e conosce i comportamenti delle mie prede, cosa che praticando una tecnica sola sarebbe impossibile, per questo non amo il purismo.


Per qualunque informazione o curiosità, o per semplici chiacchere tra pescatori, non esitate a scrivermi, per me è un piacere rispondere alle Vostre mail.



Vi ho annoiato abbasta con questo post iniziale, da adesso in poi solo mare e pesca!