Cronache di ordinarie giornate di pesca

giovedì 30 dicembre 2010

Rotanti e RockFishing, pessima coppia!

Dopo mesi e mesi di solo Spinning, sentivo il bisogno di tornare ai miei cari cannoni da fondo, ho colto l'occasione di una di queste gelide e piatte serata di fine anno per testare a fondo l'utilizzo del rotante nel rockfishing, in un confronto diretto con il fisso. Ho sempre avuto qualche riserva per quel che riguarda l'utilizzo dei rotanti dalle rocce, nello speciico della pesca a fondo, andando contro chi li elogia sempre e comunque, ma anche dopo averli utilizzati più volte la mia posizione non cambia, anzi si solidifica sempre di più...

Valutiamo ogni aspetto punto per punto:
  1. Posizionamento..: Questo potrebbe essere un problema solo mio, in quanto sono solito non portare in scogliera tripodi e picchetti e cercare incastri tra le rocce. In questo, il fisso avendo il peso in basso è sempre in posizione "da combattimento" pronto ad essere preso per una rapida ferrata, mentre il rotante, dovendo stare sopra la canna, ricade anch'esso verso il basso, obbligandoci prima ad aver cura di girare tutta la canna, afferrarlo correttamente per poi ferrare. E chi sà cosa significa pescare predatori che amano intanarsi sà che questi sono tra i momenti più rischiosi in cui non bisogna perdere il minimo istante.
  2. Lancio..: Parliamo di Rock duro e puro, fatto di esche vive o grosse esche morte, se in questo caso il fisso non presenterà nessun problema di lancio, il rotante richiederà cura nel lancio e nel settaggio dello stesso, per evitare imparruccamenti dovuti ad un lancio sbagliato o alle frenate causate dallo sfarfallio di esca e piombo. Un altro piccolo punto a sfavore dei Rot.
  3. Combattimento..: Qui a mio parere siamo bene o male sullo stesso livello. Il rotante è più potente, fluido, il filo esce diretto dal mulinello senza passare sotto l'alberino, parte del mulinello fisso che crea torsioni e nel recupero fa perdere un po' di potenza, di contro nell'impugnatura non si ha una sensazione di stabilità dato che come si molla un po' la presa tende a sbilanciarsi da una parte o dall'altra, e il dover guidare l'imbobinatura con il pollice è davvero una rottura.
  4. Recupero..: Eccoci alla parte dove il rotante soffre molto rispetto al fisso, direi pure troppo. Lento, troppo lento rispetto ai fissi, la velocità in questa pesca è una tra le cose più importanti, non solo per evitare che il pesce si intani, ma anche per il recupero stesso della sola esca. Nella pescata in oggetto, con il rotante ho perso due volte il terminale. Una volta contro un gronco che durante la risalita dall'alto fondale ha trovato il tempo di arroccarsi in qualche scalino, e un altra volta ho incagliato il piombo che a causa della lentezza di recupero si è incastrato anch'esso in uno scalino roccioso. Negli anni molte volte ho avuto difficoltà con i fissi nel gestire grossi pesci, qualche volta me la sono cavata, altre volte ho perso io, mi chiedo se avessi sempre avuto i Rot a quanto si sarebbero ridotte quelle già poche volte positive! Soprattutto con i grossi polpi, che talvolta si attaccano alle esche vive, i fissi con la loro velocità mi hanno favorito nel recupero, impedendo che l'animale si attaccasse alle murate verticale durante la risalità, e parlo di animali anche di 5kg, che se arrivano a toccare una roccia con un tentacolo, non c'è più verso di staccarli.
Rotante? No grazie !!




mercoledì 22 dicembre 2010

Spigola preNatale

In quest'ultima (o penultima?) uscita prima di natale, ho provato a portare a casa per uno degli imminenti pranzi o cene una bella spigola fresca.
La giornata scelta, che portava un po' di venti da sud e un mare appena appena mosso, poteva essere l'occasione giusta. Peccato che trovo sempre qualcosa che complica la situazione, in questo caso un mare che, anche se poco mosso, era pieno di alghe. Il miglior compromeso trovato per stare bene in pesca e contrastare il vento ma allo stesso tempo non raccattare troppo sudicio è stato pescare con una gomma montata su una testina piombata leggera, di appena 4gr. Durante il recupero restava vicino alla superficie rimanendo pulita più a lungo.

Pescando a testa bassa e senza demordere alle prime difficoltà, lancia e rilancia alla fine riesco a stimolare l'attacco di una spigola che attacca con violenza l'artificiale, ingoiando in profondtà l'esca.

Unica preda degna di questo nome della giornata, ma va più che bene cosi, obiettivo raggiunto !


E già che siamo in tema, ne approfitto per augurare a tutti un Felice Natale !

giovedì 9 dicembre 2010

Emozione e Avventura


Dopo aver trascorso alcuni giorni nella Capitale, ho davvero bisogno di disintossicarmi da tutto quel cemento e non resisto al richiamo della potente scaduta di scirocco in corso. Ho in mente una foce dove sicuramente le condizioni meteomarine saranno ideali, e viste le recenti catture avvenute in quello spot sono sicuro che una o due spigole si faranno vedere.

Parto poco dopo l'alba, l'aria calda portata dai venti meridionali mi evita un risveglio traumatico, è presto ma si stà davvero bene pur essendo dicembre. Il meteo è perfetto, la temperatura gradevole, ma io non sono apposto, sento che stò sbagliando i programmi, che ho davanti una giornata che non mi appagherà anche se dovessero uscire belle catture.

Riconosco questa sensazione, è il richiamo delle scogliere.

Il piacere di pescare sotto una murata di roccia alta 30 metri, o circondato da macchia mediterranea è per me qualcosa di unico che va oltre la cattura e la pesca stessa. Quindi immediata e pericolosa inversione a U e via a tutta velocità verso un nuovo spot.

E' un affascinante e misteriosa scogliera bassa, ci ho pescato pochissime volte ed è per me un posto tutto da scoprire.
Dopo un sentiero scivoloso e impervio arrivo al mare, onde alte e acqua velata mi fanno capire che avevo sottostimato la situazione meteo... ci sono schiuma e alghe ovunque!!!
I minnow fanno 5 metri e poi beccano sporco... decisamente non vanno bene oggi. Opto per usare solo testine piombate con gomma che lavorano molto meglio tra le alghe in sospensione e rimangono pulite più a lungo e poi in fondo ero partito per pescare cosi in foce, ho con me un complesso pescante molto leggero, treccia da 16lb e finale dello 0,31 che mi favoriranno l'azione di pesca. Come prima zona mi piazzo tra due rocce affioranti che creano lunghe schiumate e rigiri di corrente dietro di esse. Al primo lancio però, inizio subito con un incaglio, che mi costerà un incazzatura iniziale, un amo spuntato e un indebolimento degli ultimi 30cm di terminale. Li per li non dò importanza alla cosa, cambio esca e via, tanto sono a spigole... quanto mi sarei pentito di questo ancora non lo sapevo. Riprendo a lanciare nella stessa zona e al terzo lancio circa la lenza si blocca e mi arrivano due timide testatine in canna. Evvai ecco la spigola penso!! Il pesce si lascia trascinare per un metro circa, deve essere sicuramente una spigolotta da kg. Poi aggalla, anche se nella confusione tra la schiuma non distinguo bene, ma si, deve essere proprio lei, una spigolotta. Forse più grossa, è riuscita a prendermi addirittura 3 o 4 metri, che sia un pesce sui 2 o 3 kg ? C'è qualcosa di strano, non viene più. E' in mezzo alla schiuma, appena sotto la superficie, poi dall'acqua spunta qualcosa, una pinna, una grossa pinna che decisamente non è di spigola. La cosa più elettrizzante è vedere la lenza puntare un metro oltre la pinna. Sono confuso anche se una parte di me ha realizzato cosa stesse succedendo ma per quanto incredibile fa fatica a crederci. Possibile che abbia attaccato un leccione in mezzo alla schima in un metro scarso d'acqua? A quanto pare si, dopo poco esce per metà fuori dall'acqua e si rivela in tutta la sua stazza. E' una leccia amia sui 10kg. Probabilmente anche lei realizza quello che stava accadendo ed esce lentamente dalla turbolenza.

Stringo forte la canna e allento la frizione, sapevo che a breve si sarebbe scatenata. E' ormai fuori dalla schiuma, e... parte. Il mulinello sfriziona all'impazzata, sono impotente davanti a tanta foga e velocità. Corro velocemente verso le rocce affioranti per far si che il pesce scelga come direzione di fuga quella opposta, almeno mi salvo dal rischio di taglio della treccia. La cosa funziona e la leccia piano piano si allontana. Non sono per nulla tranquillo perchè immagino che un pesce di quella mole abbia ingoiato completamente la piccola gomma da 4" che usavo... ritrovandosi l'esile terminale tra i denti abrasivi, che lentamente lo avrebbero portato alla rottura. In una situazione del genere sperare in una allamata esterna sarebbe davvero chiedere troppo. Sento di avere i minuti contati e cerco di godermi al meglio questa esperienza unica. Nel frattempo la fuga continua e nel mulinello inizio a vedere il colore della treccia schiarire, in quanto è una lenza vecchia che una volta è stata rigirata. Credo di avere circa 50 metri di lenza rimanenti. Ad occhio dovrebbe essersi presa 80 metri, poi si ferma. Inizio a riguadagnare lenza, incredulo. Sta venendo! Guadagno una ventina di metri, poi riparte, e se ne riprende altrettanti. Sento che il peggio è passato, ma la pessima sensazione che il terminale stia per cedere c'è sempre. Continua il tira e molla, stavolta ho recuperato un bel po' di metri, fermandomi solo per assecondare le testate. Sono circa a metà recupero, solo su uno scoglio immerso nel mio mondo con la canna addoppiata ed il vento che fischia tagliato dalla lenza tesa, esiste qualcosa di meglio ?

Inizio quasi a crederci, per davvero, quando sento il pesce girarsi per l'ennesima volta e ripartire per l'ultima volta. La trazione si annulla di colpo e la lenza inizia a farsi trascinare lateralmente dal vento. Il terminale, decisamente non all'altezza della situazione, ha ceduto sotto la continua abrasione dei denti della leccia.

Mi siedo e sorrido... Va bene cosi!

La giornata continua tra onde e vento, ma ormai la concetrazione era svanita ed i lanci erano automatici senza ragionamenti, la botta di adrenalina dalla giornata l'avevo già avuta ed ero appagato.




Una piccola cattura avvenuta dopo l'incontro con la leccia, che per quanto piccola non si lascia intimorire ed alza la pinna dorsale in segno di difesa.

Oggi ero in vena di scrivere... spero di avervi fatto sognare almeno un pochino, io con la testa sono ancora là!

giovedì 2 dicembre 2010

Spigola di scogliera

Mi ero promesso per questo inverno di approfondire la ricerca delle spigole nelle mie scogliere maremmane, cosa che per adesso avevo fatto pochissime volte e con superficialità.

Ne approfitto di questa scaduta di libeccio per dedicare un'intera mattinata ad un nuovo spot, una scogliera a bassa profondità che mi ispirava da sempre molta fiducia, ma dove ancora non ero mai andato a fare nessuna prova con nessuna tecnica.

Ho deciso sin da subito di avere un approccio misto tra minnow e gomma, ogni zona interessante vevina prima battuta con un tipo di artifiicale, poi con l'altro... cercando cosi di accumulare dati nel tempo per avere un indice di gradimento dei tipi di esche in questi ambienti.

Il mare respira con buona potenza e regolarità, l'acqua è color smeraldo ed il tutto rende la pescata particolarmente affascinante.


Dopo circa un km di camminata in scogliera, raggiungo un piccola piana con alcuni spacchi che si allungano verso terra. Ci lancio prima uno shad bianco da 4" montato su testina piombata da 10gr, ma senza risultati, poi passo ad un Rogos (cavolo, non riesco più a fare a meno di questi lures ! ) e dopo qualche lancio in uno di questi spacchi ecco che parte dal fondo con violenza un branzino che, per la foga dell'attacco salta per metà fuori dall'acqua, spettacolo! Breve combattimento e grazie ad una allamata davvero ottima, la tiro su di peso.

E' una spigola di 1kg scurissima, che presa in queste condizioni ed in un nuovo spot dà davvero molta soddisfazione!


Apparte questa cattura è uscita anche un altra spigola molto piccola a gomma, ma che non fà testo a causa della taglia. Vediamo che succede alla prossima mareggiata, per ora è 1 a 0 per i minnow.

sabato 27 novembre 2010

Simpatica cattura di fine novembre

Con il freddo ormai arrivato i pelagici che fino a poche settimane fa pattugliavano il sottocosta si stanno gradualmente allontanando per andare chissà dove. In una recente uscita a spinning, in cui ho cercato, dribblando i molti fronti di pioggia presenti in giro, qualcuno degli ultimi tunnidi, mi sono imbattuto in una specie che non stavo di certo cercando, ma che per taglia almeno dalle mie parti è decisamente fuori dalla norma.

Diversi esemplari di grose aguglie si sono buttati con aggressività sui miei minnow e jig, senza preoccuparsi del recupero veloce e frenetico tipicamente da tunnidi, e, come spesso succede in questo periodo, la taglia media dei pesci puo' essere molto alta.

L'esemplare più grosso è arrivato a superare i 600gr, una taglia che non avevo mai ne visto ne sentito catturare da altri pescatori delle mie coste.

domenica 21 novembre 2010

Analisi di una stagione appena passata

Siamo ormai in chiusura, almeno qui, del periodo più ricco dell'anno, quello in cui prede e predatori abbondano nel sottocosta.

L'autunno 2010 in quanto a pelagici si è rivelato mediocre per presenza di predatori, specialmente per i miei preferiti, le lampughe. Il classico spinning del lampugaro, fatto di lanci con skipping o popper per attirare i predatori tramite richiamo sonoro, per poi lanciarci sopra artificiali come jig Iarfish o Stick Baits vari che stimolano molto di più l'attacco, è stato davvero poco proficuo, tanto che da subito mi sono accorto che avrei dovuto optare per un approccio diverso, più silenzioso e profondo.

La costanza nel pescare con Minnow ben palettati e Metal Jig vari mi ha portato a catturare con buona regolarità alcune di quelle prede che generalmente capitavano una volta ogni 2 o 3 uscite, in primis su tutti i tonnetti, portando alla fine a registrare una stagione positiva in quanto a catture ma soprattutto come varietà.

Aspetto che quasi quasi ho preferito alla stagione 2009, in cui le lampughe abbondavano e ho pescato praticamente sempre mirato per loro, ottenendo diverse catture anche di bella taglia ma quasi esclusivamente monospecie.

Alla fine probabilmente il miglior approccio, come la verità, sta nel mezzo. Iniziare senza mire precise nel primo mese e mezzo, periodo in cui ci sono molte specie in giro, anche se di piccola taglia, per poi andare mirati più avanti con la stagione a cercare gli ultimi pezzi grossi prima dell'inverno.

Vedremo il prossimo anno a sto punto quale approccio rende, ma soprattutto soddisfa, di più!


Adesso è il momento di concentrarsi sulla preda invernale per eccellenza, la spigola, visto che, pur essendo ad inizio stagione, qualcuna si sta facendo vedere!


martedì 9 novembre 2010

Spigole, mare mosso e gomma.


Domenica scorsa è capitata una di quelle giornate che capitano molto raramente, improvvisata, ricca di imprevisti di preparazione (a momenti manco si andava) ma incredibilmente produttiva.

Partiamo io e Andrea, in gran ritardo alle 9 di mattina, destinazione una spiaggia dove presupponiamo si possa trovare qualche spigola attiva. Almeno il meteo è dalla nostra parte, una levata di libeccio, con vento forte e mare in aumento, che fa sperare in qualche cattura in una di quelle giornate in cui avevo già pregustato il sapore del cappotto domenicale.

Il mare è davvero invitante e diamo moltissima fiducia al gradino di risacca, dove, tra la forte corrente e qualche alga, il sistema migliore per pescare risulta essere l'utilizzo di shad montati su testine piombate dai 10 ai 15 gr.

Ci spostiamo in lungo ed in largo senza segnali quando ad un certo punto avvisto un grosso branco di cefali che si sposta nervosamente parallelamente alla battigia. Dopo poco ecco il primo attacco al branco, è una bella spigola che si getta con foga in mezzo ad esso facendo esplodere i cefaletti. Lancio immediatamente un segnale ad Andrea e come se gliela avessi annunciata incanna la sua prima spigola. Un bellissimo esemplare sopra il kg!

Foto di rito e poi mi getto di nuovo all'inseguimento dei cefali per non rimanere indietro... Sembra fatto apposta ma al primo lancio tocca a me, botta subito dietro il gradino di risacca, breve combattimento e spiaggio la mia spigola, simile a quella di Andrea sul kg abbondante! Olè!
Siamo entrambi già felici per il risultato, ma ancora non sapevamo quello che stava per accadare... da quel momento fino alle 16 circa, battendo circa 1km di costa incanniamo più volte diverse spigole che vanno dai 700gr ai 3,5kg, sia in momenti di visibile caccia, sia senza segnali in superficie. Le catture sono arrivate tutte vicinissimo al gradino di risacca, su shad montati su testine piombate dai 7 ai 21gr.
In totale contiamo 6 catture a testa, 3 pesci trattenuti per uno ed il resto rilasciato.


Una giornata incredibilmente equilibrata, dove entrambi abbiamo fatte lo stesso numero di catture, con un pesce grosso a testa!
Spero proprio ricapiti presto!

Dati attrezzatura:
Mia - GLoomis 1021 + exage 4000 + varivas 16lb + finale seaguar 0,31
Andrea - Morethan Branzino Nightmare custom, Morethan Branzino 3000, Max Power 15 lb e terminale del 28

Per concludere.. aggiungo delle foto, decisamente orrende, ma significative, dei rilasci di alcuni dei pesci catturati domenica.




venerdì 5 novembre 2010

Luccetti negli erbai

In attesa di tempi migliori, leggasi anche "quando finirà sta cazzo di stagione delle olive" ho fatto qualche lancio in un laghetto ricco di erbai e cannetti. Obiettivo principe luccio ovviamente.

E' un ambiente a me nuovo che non avevo mai affrontato. Provo prima un approccio lento e silenzioso, con gomma ed amo piombato a drusciare lentamente sul fondo, ma i risultati non arrivano, quindi passo ad un recupero più veloce, sopra le alghe, a volte anche vicino alla superficie ed ecco che la situazione cambia. I lucci sferrano i loro attacchi guizzando con foga fuori dagli erbai ed attaccando con violenza l'esca. Molto divertente da vedere per me, che ho sempre preso pigri lucci che pareva facessero fatica a staccarsi dal fondo.

L'esca che ha funzionato maggiormente è stata questa grossa imitazione della storm, che porta ora diverse cicatrici.


Pescando in wading non ho avuto la possibilità di fare foto, apparte a questo luccetto fatto (classicone) con un martin da 15gr. Spero la prossima volta di rimediare.

venerdì 22 ottobre 2010

La botta

Un breve video di una lampuga persa.

Quello che mi è piaciuto particolarmente è stata la risposta aggressiva ed immediata alla ferrata da parte del pesce. Fossero tutti cosi.



Mi spiace che a causa di un errore di inquadratura abbia dovuto decentrare l'immagine. :(

mercoledì 20 ottobre 2010

Cappotto in mezzo alla schiuma

Non c'è molto da dire stavolta, sono sceso a mare in una giornata in cui, a seguito dei forti venti di grecale dei giorni precedenti, le onde erano troppo alte e potenti per permettere un azione di pesca corretta. Ma ci ho voluto provare lo stesso un po' per fare un tipo di pesca diverso dal solito e un po' perchè pensavo di trovare meno mare e meno vento.

E' stata più che altro una sfacchinata, con diversi km fatti tra scogliera e sentieri vari. Come se non bastasse, l'unico pesciotto allamto in tutta la mattina si è pure slamato.

Ma vabbè, lo spettacolo del mare mosso è sempre unico!




martedì 19 ottobre 2010

Tonnetti HD

Con molto ritardo riporto una pescata di diversi giorni fa, giornata con pesci presenti per tutta la mattinata.

Si nota finalmente l'inoltrarsi nella stagione autunnale, la taglia dei tunnidi infatti, decisamente piccola ai primi di settembre, si stà facendo interessante con pesci che ormai sono intorno al kg.

Stavolta i jig, hanno funzionato poco, a farla da padrone, sono stati principalmente piccoli minnow ad imitazione del foraggio presente, come il Rogos sardina.

Per la giornata tra l'altro, avevo messo in funzione per quasi tutto il tempo la mia videocamera... beh mi è andata bene a scegliere la giornata giusta. Lascio spazio ai video girati, che riprendono ogni fase di alcune catture della giornata e si esprimono meglio di qualunque parola!

Guardateli in HD !!

Questo trattenuto...



E questi altri rilasciati.

mercoledì 13 ottobre 2010

Sorprese dal fondo

Ogni volta che lancio un jig, con l'intento di farlo lavorare vicino al fondo, ad ogni calata lo faccio scendere fino a toccarlo. E' uno di quei particolari che molti erroneamente evitano, principalmente per paura dell'incaglio.

Apparte il fatto che le possibilità di incaglio, pur essendo impossibili da eliminare, possono essere ridotte utilizzando ami singoli anzichè ancorette, non facendo arrivare l'esca fino al fondo, oltre a perdere metri di recupero/caduta che potrebbero essere preziosi per la cattura di qualche pesce magari un po' smaliziato, si elimina completamente la possibilità di incontrare quei predatori che per loro forma o per scelte di caccia non sono soliti staccarsi molto dal fondo per andare dietro al nostro artificiale o ad inseguirlo per lunghi tratti, come scorfani, grossi capponi o pigri pesci di fondale. E perchè no, pure i polpi, come questo bell'esemplare di quasi 2kg che mi è capitato in canna alcuni giorni fa, che ha deciso di attaccarsi ad una testina piombata da 21gr unita ad una gomma da 4 pollici.

martedì 5 ottobre 2010

Shore Jigging e Ricciolette

Alcuni giorni fa mi sono ritrovato in una situazione non molto comune dalle mie parti, un branco di ricciolette è entrato in caccia nella mia zona di pesca rimanendo attivo per diverso tempo. Ogni tanto si facevano vedere in superficie cacciando alici e sardine poi riaffondavano per continuare a predare in profondità.

Visti i continui cambi di altezza dal fondo gli unici artifiicali che mi consentivano di stargli dietro, essendo il fondale alto, erano i Jig.

Lo Shore Jigging si è dimostrato nuovamente un arma vincente.

Per tutto il tempo ho usato solo jig da 40gr, che considero la grammatura più equilibrata, facilmente gestibile e che allo stesso tempo vola molto lontano, tutti armati con doppio assist in testa. Fino ad ora avevo sempre montato a tutti un solo amo, o in coda o in testa, ma l'aver registrato diversi attacchi a vuoto mi ha fatto optare per metterne due. Questo cambio sembra essere stato decisamente vincente in quanto fra tutti gli attacchi avuti solo uno è andato a vuoto, e non ho slamato in combattimento neanche un pesce!


Devo essere sincero, i pesci erano attivi ma non proprio propensi ad attaccare gli artificiali, ci ho messo un po' prima di trovare il recupero ed il ritmo giusto, ma alla fine, specialmente con recuperi molto molto veloci e jerkate corte e frenetiche gli attacchi sono arrivati.


Piccola soddisfazione della giornata, ho fatto la mia prima coppiola a spinning, due ricciole sulla stessa esca, una per assist - poco prima di scattare la foto, una si era staccata, ma non sono voluto essere cosi stronzo da riallamarla :-) -



A presto e spero con altre catture effettuate a shore jigging!!! =)
P.S. tutte le catture della giornata sono state rilasciate! ;-)

venerdì 1 ottobre 2010

TEST POV System

Ho un nuovo giocattolino tra le mani, una videocamera da casco. Se risolvo alcuni problemi di caricamento batteria, conto di trasformare a breve questo sito in un videoblog!

Di seguito, il primo video girato dalla videocamera, la cattura e il rilascio di una bella occhiata catturata con un Rogos, durante una bella giornata dedicata principalmente allo shore jigging, che racconterò in seguito.

giovedì 23 settembre 2010

A Lampughe con Andrea

Di recente è venuto a trovarmi da Prato il mio amico Andrea, un amante dello spinning e della pesca in generale con da sempre un pensiero fisso, catturare una lampuga.

Abbiamo quindi dedicato due intere mattinate alla ricerca di questo magnifico predatore, in due giornate consecutive e già prestabilite a causa dei pochi giorni di permanenza in zona di Andrea. Come capita sempre in queste occasioni il meteo non ci assiste, ci becchiamo due giornate di mare completamente piatto, situazione non facile e spesso avara di catture.

Ma siamo particolarmente carichi e ci crediamo. Partiamo a buio per la prima mattinata e arriviamo in scogliera per i primi bagliori di luce, ritardati stavolta dalla forte nuvolosità e, per un oretta circa, da leggera pioggia. Iniziamo bene! Troviamo subito diversi barracuda, che arrivano fin sotto i piedi ad inseguire i minnow, ma, probabilmente a causa del nostro arrivo un po' tardivo in scogliera, sono svogliati e non vanno oltre gli inseguimenti. Poco male, sono altre le prede a cui ambiamo oggi. Passano le ore, ormai è giorno e non c'è segno di vita, apparte qualche tonnetto in lontananza.
Capiamo che è inutile insistere a cercare lampughe in superficie, non sembrano esserci, e ci dedichiamo allo shore jigging per vedere se sul fondo c'è qualche predatore. Lanciamo vari tipi di jig, dagli Aji, ai SeaRock ai jig Iarfish, ma a quanto pare ad azzeccare l'artificiale del momento è stato proprio Andrea, che con un Aji da 40 grammi prima cattura due perchie, che più che altro fanno capire che l'artificiale là sotto piace, poi arriva una botta più seria, seguita da alcune testate e qualche piccola fuga. Sembra un pesce interessante e combattivo, ma purtroppo l'emozione dura poco, riesce a slamarsi e a guadagnare la libertà. Fortuna che Andrea non si arrende facilmente e insiste con più vigore di prima, sempre con lo stesso artificiale. Passa circa un ora quando finalmente, quasi a fine recupero, arriva un altro attacco, sempre a lui e sempre con lo stesso artificiale! Stavolta il pesce è ben allamato e viene portato a terra. E' un denticiotto, coloratissimo e combattivo!
E' felicissimo, è il suo primo dentice!

Purtroppo ci rendiamo conto che la giornata sta via via peggiorando e i pesci sembrano essere spariti. Rientriamo alla base, lui con il suo denticiotto io con un sonoro cappottone!

Non sazi dell'alzataccia e della mattinata passata a pescare, finiamo a farci il tramonto a bass e lucci in lago, un po' di relax con pesci facili prima della nuova sfida che ci aspetta il giorno dopo!



Ma torniamo alle cose serie, il giorno dopo la sveglia suona di nuovo ben prima dell'alba, il tempo di vestirsi e siamo di già in macchina diretti verso la scogliera in uno stato semicomatoso. Basterà comunque il fresco pungente dell'aria che si respira in riva al mare per farci riprendere completamente e darci lo sprint per iniziare a pescare. Questa volta si unisce a noi anche un nostro amico, Riccardo, anche lui alla ricerca delle lampughe.

Purtroppo la giornata da chiari segnali simili a quelli della giornata precedente. Mare oleoso, piatto e semivuoto! Di nuovo barracuda timidi al mattino (ne slamerò solo uno io, argh!) e poi il nulla. Solo dopo un po' di costanza vediamo il primo pesce serio, è Riccardo infatti che allama un bel tonnetto su un miniketc, che, aime, sfortuna nella fortuna si slama sotto riva!

Passano alcune ore di nulla, dove il pessimismo prende il sopravvento e c'è chi inizia a pensare agli orari di rientro, tranne me che continuo a crederci e a pescare insistentemente.
Ma ecco che finalmente avviene qualcosa, si alza un po' di vento da sud, la superficie si increspa, e iniamo a vedere attività, prima ho un inseguimento di tunnidi, poi di qualche agugliona preistorica. Ma non basta lo stesso ad alzare il morale, tanto che pure io mi arrendo e decido di fare dichiaratamente l'ultimo lancio.
E qui avviene qualcosa che risulterà diventare la chiave di svolta: allamo una grossa aguglia, davvero bella, che dopo un po' di sciaguattii, si slama, un buon motivo per insistere altri 10 minuti...

Saranno proprio questi ultimi dieci minuti, dove assisteremo al passaggio di un bel branco di lampughe, in piena frenesia che ci regaleranno una rarissima tripletta!! Tutti con il pesce in canna!! Tante risate, tanto divertimento, tanti garbugli. Miracolosamente però, riusciamo tutti a portare il proprio pesce a terra, pure Andrea che è finalmente riuscito a trovare ciò che da tempo cercava. La soddisfazione è alle stelle per tutti! :-)

E in tutta la confusione creatasi, riesco pure a scattare questa bella foto a Riccardo!


lunedì 13 settembre 2010

Pelagici da Blue Water

Continua la caccia al pelagico in questo fantastico mese, con una ricerca effettuata esclusivamente in scogliere profonde, dove l'incontro con predatori tipicamente di alto mare diventa cosa normale anche da terra.

Per adesso diverse catture che non eccedono in taglia, ma una buona varietà di specie rende le giornate di pesca particolarmente piacevoli.

Per una volta tanto i pesci gradisco esche di varie tipo dimensione e forme e non ci si fossilizza su pescate preimpostate con la solita esca ed il solito recupero.



Si passa dai jig, ai minnow, dai wtd agli stick baits di vari tipi in poco tempo e senza problemi.

E per finire, stanno iniziando a farsi vedere anche loro, le prede che considero le più divertenti (ed anche le più belle) in assoluto dello spinning mediterraneo, le lampughe!



Ringrazio Andrea per la bella sequenza fotografica della parte finale del recupero di una palamita.

Alla prossima!

lunedì 6 settembre 2010

Shore Jigging

L'autunno stà arrivando e si fa sentire. Finalmente ci sarano tante occasioni per praticare con alte possibilità di cattura lo Shore Jigging. Recuperi veloci, canne potenti e tanto piombo saranno gli ingredienti dei prossimi mesi... tanta fatica anche, ma quando arriva la botta.. anche tanta goduria.

Come inizio mese le catture sono state numerose, ma la taglia decisamente scarsa. Ma, almeno a me, quando si tratta di far salire sulle rocce tonnetti o palamite, provo sempre una certa soddisfazione, che sia di 3kg o di 500gr.



E se le prede sono piccole... facciamole tornare in mare!



mercoledì 1 settembre 2010

Mitici Jig

Apro il mese con un po' di pubblicità gratuita ad un tipo di artificiale che non manca MAI nelle mie uscite in scogliera settembrine, dei jig con cui ho catturato bene o male tutti i principali predatori tipici delle scogliere profonde e che rietrano tra gli artificiali che mi diverto più ad usare.

Gli intramontabili jig Iarfish!



In foto la mia nuova "nidiata" che ancora deve entrare in acqua ma su cui nutro grandi aspettative per i prossimi mesi.

Speriamo bene ^_^

giovedì 19 agosto 2010

Barracudata d'Agosto

Ehi, sono ancora qui! Alcuni impegni e soprattutto il caos portato dal popolo dei vacanzieri mi tiene lontano dalla miei coste e dalla mia passione.

Ogni tanto però qualche pescatina la faccio, per non perdere l'abitudine =) , tanto ai pesci del caos importa poco! E cosi, alcuni giorni fa, con uno scandaloso ritardo di 45minuti causa traffico arrivo nelle mie amate scogliere. Sono solo, il mare è calmo e la luna alta in cielo... da manuale!

Il tramonto tinge tutto di un rosso fuoco davvero magico... penso, recuperando il mio minnow, a quanto ci starebbe bene una cattura proprio in questo momento, una canna piegata in un contesto simile è il massimo che potrei desiderare, anche fosse per un barracudino da 500gr!


Ma il destino è particolarmente generoso con me quest'anno, e mentre sono li in una sorta di pesca contemplativa, una violenta scarica di testate sulla canna mi riattiva, ferro con forza e subito il pesce risponde con un fulmine fuga verso il fondo! FISH ON
E' un bel pesce, lo forzo e gli concedo davvero poco, ma sa ugulmente farsi sentire fino a che non si ferma sfinito. E' stato davvero un bel recupero, non potevo sperare di meglio.



Purtroppo il tentativo di rilascio non è andato a buon fine, non è riuscito a riprendersi. Dopo 10 minuti a galleggiare sotto riva ho deciso di issarlo nuovamente sulle rocce e di tenerlo.



E pensare che la serata è solo all'inizio! Infatti prima che tutto finisca, al chiaro di luna, catturo e rilascio con successo altri 4 barracuda tra il kg ed il 1,5kg.

Particolare di una di queste, mentre stavo per guadinare un cudino sul kg, sotto di esso si presenta un altro barra sui 5 o 6kg con la chiara intenzione di mangiarselo! Fortunatamente grazie ad un forte fascio di luce puntatogli addosso dopo poco se ne va, ho provato anche a fotografarlo, ma purtroppo non si vede. Beh, immaginatelo li sotto!